Lug 21, 2019 | The Blog
E’ pressoché obbligatorio, a cinquant’anni di distanza dall’evento, fare un breve accenno a quella notte di Luglio quando l’uomo pose per la prima volta piede sul suolo lunare.
Come è tradizione per ogni momento epocale, si cerca di ricordare dove si era in quel momento.
Io ero a Rimini e tornavo a piedi dal centro cittadino alla casa dove alloggiavamo per un breve periodo di vacanza. Era disceso il buio e la strada era illuminata dai cerchi di luce proiettati dai lampioni, mentre alzando lo sguardo alle finestre delle case, si vedevano i riflessi di decine di schermi televisivi sintonizzati sulla diretta Rai e si sentiva distintamente la voce dei cronisti da decine di finestre aperte. Entro pochi minuti, avrei raggiunto la mia destinazione e mi sarei seduto davanti al televisore anche io.
In studio, quello che oggi chiameremo l’anchorman Tito Stagno, con i suoi occhiali a fondo di bottiglia, battibeccava col corrispondente a Houston, Ruggero Orlando, sull’attimo preciso in cui il LEM aveva toccato la superficie lunare. E nel tentativo di creare un maggior impatto emotivo, si incartava nel declinare gli orari locali dello storico momento. “Sono le 22:17 in Italia, sono le 15:17 a Houston, sono le 14:17 a New York.” E’ alquanto improbabile, infatti, che l’ora di New York (fuso orario Eastern) possa essere indietro rispetto a quella di Houston (fuso orario Central). Per la cronaca, oggi come 50 anni fa, a Luglio le 22:17 italiane corrispondono alle 16:17 a New York.
Intanto, l’astronauta Armstrong discendeva la scaletta e sondava l’appoggio al suolo col suo piede sinistro.
Mentre l’inviato Rai in USA, Ruggero Orlando, discuteva con Tito Stagno le immagini (oggi di qualità inaccettabile, ma allora quasi miracolose), si compiva quel celebre primo passo sulla Luna che Neil Armstrong commentò dal vivo con la celebre frase “That’s one small step for (a) man, one giant leap for mankind.”
La presenza o meno dell’articolo indeterminativo “a” prima della parola “man” diverrà oggetto di discussione per anni.
Ma la contesa incentrata su questo dettaglio sparisce se paragonata alla teoria del cosiddetto “complotto lunare”. Secondo i suoi sostenitori lo sbarco sulla Luna non sarebbe mai avvenuto e la ripresa diretta (quella cui abbiamo assistito in milioni nel 1969) sarebbe stata in realtà girata dal registra Stanley Kubrick.
Nonostante nel corso degli anni siano state fornite prove inconfutabili che il “primo passo” di Armstrong sia veramente avvenuto sul suolo lunare e non in uno studio cinematografico in California, ogni tanto salta ancora fuori qualcuno che, col sorrisetto di chi ne sa una più di te, ripropone la teoria del complotto lunare. Uno dei più recenti è addirittura il Sottosegretario agli Interni, un apparatchik di pura fede grillina.
E non serve a questo punto aggiungere altro.
Giu 1, 2019 | The Blog
Due brevi considerazioni non di parte sul voto del 26 Aprile 2019.
Un marziano appena sbarcato in Italia e messo davanti ai risultati delle elezioni europee 2014-2019 vedrebbe che il PD è crollato dal 40% al 22%, il Movimento 5S è sceso dal 21% di cinque anni fa al 17% e la Lega è passata dal 6% al 34%.
Lo stesso marziano osserverebbe anche che il partito di Salvini ha raccolto il doppio dei consensi di quello di Di Maio e noterebbe a margine che Forza Italia di Berlusconi si è dimezzata.
Potremo quindi capire la sua perplessità di fronte a due affermazioni molto simili da parte di Zingaretti del PD (“Abbiamo frenato l’avanzata dei populisti”) e Berlusconi di FI (“siamo rimasti un argine contro i sovranisti”).
Il visitatore interstellare potrebbe inoltre osservare che i due partiti in questione, nelle europee del 2014, avevano collettivamente incassato oltre il 57% dei voti, mentre oggi superano insieme appena il 31%. E se il nostro amico extraterrestre visitasse il sito del Corriere della Sera, potrebbe visionare il grafico che illustra la differenza tra i risultati delle europee 2014 e quelle 2019 passando per le politiche del 2018, dove il rosso indica la predominanza del PD, il verde quella della Lega e il giallo quella del M5S.
I termini “freno” e “argine” del PD e di FI la dicono lunga, anche a un extraterrestre. Sono immagini negative che non riescono a ingannare nemmeno un marziano sprovveduto.
Al PD restano l’ultima roccaforte della Toscana e una crescita di quasi 4 punti sul risultato delle ultime politiche. A Forza Italia, che non raggiunge il 10%, resta ancora di meno.
Eppure il segretario del PD Nicola Zingaretti è riuscito a dire in conferenza stampa che il suo partito, grazie ad una crescita del 3,9% “omogenea” in tutta Italia, “è dopo la Lega il partito che cresce di più “.
Zingaretti avrà dormito poco la notte delle elezioni, pensa il marziano con una calcolatrice alla mano. Quale crescita omogenea? In 5 anni, dalle europee del 2014 a oggi, il PD ha perso quasi la metà dei voti.
Rispetto alle politiche del 2018, il PD ha registrato una debole crescita ma resiste solo in una regione, mentre perde roccaforti simboliche come l’Umbria, i capisaldi emblematici di Riace e Lampedusa, per non parlare della “Stalingrado d’Italia”, il comune di Sesto S. Giovanni nell’hinterland milanese, che è diventato leghista.
Il marziano ora comincia ad accusare un forte mal di testa e non gli si può dare torto. Il contorsionismo verbale degli sconfitti della politica fa lo stesso effetto ai terrestri.
Mag 16, 2019 | The Blog
When I started to climb the corporate ladder all those years ago, I did not pay much attention to the accessories that my superiors carried because I mainly focused on their attitude—and my way of dealing with it.
It’s perfectly understandable that, when you can only manage up and not down, a dispassionate analysis of your boss’s accoutrements is an exercise you have no time to engage in. My number one priority at that time was to identify the boss’s character traits and come up with survival strategies that would work.
Having said that, I was fortunate enough to have had a couple of great bosses whose attitudes and styles I thought were the gold standard. So I readily absorbed them and later used them to great advantage when my turn came to be in charge. (Still, having had just two or three good bosses in nearly 40 years is kind of depressing.)
Now, on the sort of objective reflection you can only embark on when you’re no longer in the race, I’m reminiscing about the trappings and paraphernalia that managers used to display in their daily exercise of authority.
I’m not going to mention the ubiquitous writing instruments by Montblanc, nor will I touch upon the subject of sartorial choices. The latter is just not my thing and these days, when I occasionally glimpse at the neckties hanging in my closet, I feel an immense wave of relief knowing I don’t have to wear one.
Today I want to talk about briefcases and assorted receptacles for documents and personal items.
At the outset of my career, in the early 70’s, the attaché case was an unmistakable clue to an individual’s upward mobility. Only a successful person would bring work home or head to the airport on some all-important assignment.
In those days, the briefcase of choice would probably be a Samsonite, with a light aluminum frame and polycarbonate sides. Toting a leather briefcase, however, would signal an even higher station in life (or at least, higher aspirations).
An overnight case was somewhat thicker and implied a hotel stay somewhere, and clearly augmented one’s perceived relevance. Interestingly enough, this item has not entirely gone out of style. In fact, you can score a delightful one by Mark Cross for the paltry sum of €1920,00.
Over the years, the attaché case became less angular and stiff, and firmly espoused leather as its favorite material. If you still carried a hard plastic case in the Eighties, you probably came from beyond the Iron Curtain—or so people thought.
An Italian manufacturer, The Bridge of Florence, came up with a handsome brown leather briefcase, which sold like hot cakes and was promptly dubbed “the architect’s case” because of two leather straps on the front. They could be used to secure rolled-up drawings (or, more likely, a collapsible umbrella). Having reached the heady heights of middle management, I thought I owed myself one, even though I’m no architect and do not even own any umbrellas, collapsible or otherwise.
I must have used that briefcase no more than half a dozen times and then relegated it to a dry corner of my cellar. In fact, you can have it if you want. I saw an excellent one for sale on eBay at less than €100,00, so my request will be more than reasonable.
Things get hazy from here on down. I still seem to recall the transition from the classic leather briefcases to messenger bags, but I was completely taken aback when—a mere eight years ago—a young CEO I was meeting for the first time showed up carrying a backpack. And he wasn’t going hiking, either.
Considering that this younger gent and I were supposed to work together on a 12-month project, I felt I had to assimilate. So I went and got myself a trendy backpack.
I bought a ridiculously expensive Piquadro leather backpack, which has served me well for the past years and still looks terrific. Some slight scuff marks on an otherwise immaculate item make it more lived-in and unique.
But here I’m reminded of a great quote from one of my few good bosses. It was 1985 and we were discussing the ultimate symbol of success.
“A platinum credit card”—I ventured, but he shook his head no. He then chuckled and said, ““Actually, it’s no credit card at all.” Meaning that your expenses are taken care of by someone else.
He had a point.
So, in conclusion, you know you’ve made it to the top when you no longer need a laptop compartment in your backpack because you’re no longer schlepping a laptop wherever you go. You actually don’t even need the stupid backpack—just carry all your data in a thumb drive. Someone else will provide the hardware when you reach your destination.
A smartphone and a toothbrush will handle the rest.
Apr 16, 2019 | The Blog
Ricevo questa e-mail su un account di posta Yahoo.
Da notare che il mio nome e cognome non compaiono da nessuna parte nel testo del messaggio.
Ma c’è ancora qualche cretino che ci casca?
CITIBANK INTERNATIONAL NEW YORK
DIRECTOR, FOREIGN OPERATIONS DEPARTMENT
ADDRESS: 87-11 Queens Boulevard, Elmhurst, NY 11373
OUR REF: CTBNYUS/BBU
From Desktop of Mr. kelvin Williams
DIRECTOR OF FUNDS CLEARANCE UNIT.
Attention Fund Beneficiary,
Payment Release Instruction from Federal Reserve Bank of New York
Acting on our capacity as the international correspondent bank to the International Monetary Fund Organization, this is to officially notify you that we have received a confirmation advice from the International Monetary Funds External Auditors Committee, World Bank, United Nations Organization and the Federal Reserve Bank of America respectively via International Payment Voucher Number: IMF/FRBWDC/BOA-93WB82UN567-G requesting our bank Citibank of New York, to disburse your due wining/inheritance contract payment valued at Ten Million Three Hundred Thousand United States Dollars (US$10.3M) in your favor.
In consideration of the above, you have been issued with this Exclusive Reference Identification Number (IMF/FRB-NY/9USXX10751/09)Transfer Allocation No.: FRB/X44/701LN/NYC/US, Password: 339331, Pin Code: 78569, Certificate of Merit No: 104, Release Code No: 0876; Secret Code: XXTN014. Having received these vital payment numbers, you are instantly qualified to receive and confirm your payment within the next 96hrs. As necessary clearance has been granted from the International Monetary Funds External Auditors to release the funds to you with immediate effect.
In view of this directive received from the International Monetary Funds (IMF), we have on our own part verified your payment file as directed to us, and your name is next on the list of outstanding fund beneficiaries to receive their payment at this Second quarter of year 2018. With that being done, you are required to urgently contact Citibank in New
We wish to inform you of the need for you to also re-confirm the following information before the Citibank to enable us proceed with the preliminary arrangements that will enhance the immediate release of your funds. Owing to security reasons, be clearly informed that we will not respond to any phone calls/general inquiries placed to our bank with regards to the remittance of your funds by beneficiaries as we are barred from doing so, you are therefore advised to communicate only with the accredited officer for further remittance advice.
1) Full Name;
2) Full Address;
3) Your contact telephone and fax number;
4) Your Age and Profession;
5) Copy of any valid form of your Identification;
6) Your Bank name;
7) Your Bank Address;
8) Account name and Number;
8) ABA/Routing Number;
10) Swift or Sort Code:
Thank you for your anticipated co-operation.
TREAT AS URGENT.
Mr. Kelvin Williams
DIRECTOR OF FUNDS CLEARANCE UNIT.
CITIBANK NEW YORK
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Mar 21, 2019 | The Blog
As you might have noticed, I never miss an opportunity to poke sarcasm at the press. It’s funny because my very first job was as a junior reporter and a few years later I switched sides and became a Press Officer, dealing with the so-called Fourth Estate on a daily basis. That’s when I actually realized most journalist are up for sale—and most of those who are not bought and paid for are not worth a damn.
And I could rant for hours about those journalists who think they are the news, but let’s keep it light and funny. Let’s talk instead about the stupidity of the press.
If you, too, often suspected that most journalists are actually stupid, here you’ll find a few headlines that will prove you—and me— right.
Enjoy.
Feb 28, 2019 | The Blog
Torniamo a parlare di ANSA, l’Agenzia Nazionale Somari Accreditati, che già da tempo funge da organo del PD e fa sempre peggio il suo mestiere di agenzia di notizie.
Nonostante sia popolata da giornalisti ‘tesserati’ (o forse proprio per quello), l’ANSA ti regala ogni giorno un carico inesauribile di sfondoni, che vanno dal classico refuso all’errore di grammatica o di sintassi che contraddistinguono l’ignorante DOC. La totale mancanza di supervisione (che fine hanno fatto gli editor?) completa il deprimente quadretto.
Guardate il titolo riportato sopra. Non vi viene in mente un grottesco festino in cui uomo e animale si mangiano i poveri resti della vittima?
Solo leggendo l’intero articolo riuscite faticosamente a capire che anche il povero cane era stato vittima del folle. A occhio ci sono almeno tre diverse soluzioni per rendere quel titolo in maniera più comprensibile, ma per il cronista ANSA andava già bene così.
Altro capolavoro riguarda il titolo del pezzo riguardante i preti pedofili. “Piaga più mostruosa a interno della Chiesa’.
Che ve ne pare come italiano? Anche qui, c’erano più modi di rendere comprensibile il titolo, ma troppa era la fretta di dare la notizia.
Preti pedofili? Ma va chi l’avrebbe mai detto?
Ma andiamo oltre: un cargo norvegese si ripara in rada a Pozzallo per sfuggire al maltempo.
Dopo quello splendido sottotitolo (“Cargo squarcia fiancata cargo”) pensereste che questo articolo non abbia più nulla da offrire. E invece no. Basta scendere di un paio di righe per scoprire che la nave in questione ha una bandiera norvegese lunga 228 metri. Roba da Guinness dei primati.
E per proseguire in bellezza, vi segnalo che (almeno a detta dell’ANSA) la carriera di magistrato è aperta anche ai canidi. Il brillante titolista dell’Agenzia Nazionale Somari Accreditati colpisce ancora creando la figura del giudice cane. E dire che, con un veloce lavoro di punteggiatura ce l’avrebbe fatta a sfuggire al ridicolo.
Come chiusura, vi propongo una brillante nuova espressione creata da quei geniali ebeti dell’ANSA. Quando una notizia di cronaca nera riporta l’uso di armi da fuoco, è ora possibile utilizzare la frase ‘regolamento di colpi’, in sostituzione del banale ‘regolamento di conti’ che fa parte a buon diritto della lingua italiana.
Incredibile ma vero, non c’è praticamente un solo articolo sul sito dell’agenzia che non presenti almeno un ‘fiore’ di questo tipo. E questo tutti i santi giorni. Non è umanamente possibile essere così cialtroni—secondo me lo fanno apposta.