The lowest life form

The lowest life form

Newspeople are truly the lowest life form.

They’re dishonest, they’re bought and sold by corporations and politicians. Or they’re as dumb as dirt.

How do I know this? In a previous life, I used to work for those who bought them— and we bought them cheap.  They’ll edit, doctor, fix, omit, expand, distort, spin, and lie as they are told by their masters.
But they’ll also “overegg the pudding” if it serves the purpose of sensationalism.

ansaI suppose images from the recent earthquake in Central Italy weren’t bad enough, so that sorry excuse for a national news agency (ANSA) had to embellish. Can you believe this? Embellish, after 292 people died?

Today—August 29, 2016—the ANSA website’s landing page features a photograph of the devastation wrought by the earthquake in the town of Amatrice. Notice how the old clock tower lists an impossible 20 degrees off plumb (by the way, the celebrated leaning tower in Pisa leans a mere 4 degrees).

Well, it’s not true. The picture is not straight, the lean angle has been added by the journos.
(Yes, they’ll tell you—they wanted to get the crane nice and vertical…)

ReutersLook at the same clock tower in a photo by Thomson Reuters, another news agency which evidently didn’t need to stoop so low.Another picture—this one from a Fire Brigade drone—shows the very same clock tower standing proud in a sea of rubble.

Drone

Now, there’s a novel idea! Let’s use drones as reporters.They don’t have to stick to anybody’s narrative and you only buy them once.

Clinton Cash

Clinton Cash

Ora che Donald Trump è il candidato ufficiale del Partito Repubblicano alla presidenza USA, entra ufficialmente nel vivo lo scontro diretto con la rivale Hillary Clinton.
Con tempismo perfetto, si dimette la presidente del Democratic National Committee (DNC) Debbie Wasserman-Schulz dopo che Wikileaks ha reso pubbliche numerose e-mail dalle quali emerge chiaro l’ostruzionismo del DNC nei confronti di Bernie Sanders, unico rivale della Clinton nel campo Democrats. La Wasserman-Schulz entra ora ufficialmente nel campo Clinton, mentre ad interim prende il suo posto  Donna Brazile, anche lei firmataria di mail anti-Sanders.

Ma la telenovela diventa ancora più interessante. A mettere in piazza tutta la biancheria sporca del team Clinton arriva l’atteso documentario “Clinton Cash”, che si basa sull’omonimo best seller del giornalista Peter Schweizer, uscito lo scorso anno.

L’associazione a delinquere Bill-Hillary-Chelsea Clinton e le sue malefatte sono dettagliate cronologicamente e spietatamente da Schweizer in un serrato crescendo che dura 64 minuti, Da Haiti al Pakistan, la vendita di influenza e favori per arricchire uomini d’affari e Paesi vicini ai Clinton è raccontata con precisione chirurgica. Chi si fosse domandato perché, come Segretario di Stato, la Clinton avesse deciso di condurre tutta la sua corrispondenza mail su un server privato, ora ha la sua risposta. Il traffico multimilionario del team Clinton doveva sfuggire al vaglio del Dipartimento di Stato e ai requisiti di trasparenza richiesti alle massime cariche dello stato.

Che si propenda o meno per Donald Trump come presidente USA, la visione del documentario è consigliata per chi voglia saperne di più sulla famiglia Clinton e su quello che ci si può aspettare—date le premesse—da una Hillary Clinton presidente affiancata dal marito Bill. Dati i suoi trascorsi di presidente, Bill Clinton verrebbe chiamato President Clinton e non First Gentleman. Per chi ancora lo ricorda come inquilino della Casa Bianca, ritornano i bruciori di stomaco. Ma è sempre meglio (anche se di poco) che vedere il suo nome abbinato alla parola gentleman.

 

Stupidario Ferroviario 2.0

Stupidario Ferroviario 2.0

security-warning-2Qualche anno fa ho dedicato un post alle idiozie della segnaletica nelle stazioni ferroviarie e pensavo di aver chiuso con l’argomento. Ma l’idiota resta idiota e, quel che è peggio, continua ad agire da idiota, per cui si rende necessario un aggiornamento sulle nuove idiozie. In occasione di ripetuti viaggi in treno ho da tempo scoperto delle misteriose icone di varie forme (triangolari e tonde) che appaiono nei vagoni e nelle stazioni e che i loro creatori hanno chiamato Security Warning scrivendocelo sopra. Tutti sappiamo che le icone, per essere comprese, devono contenere dei segni convenzionali che la gente riconosca e devono rispondere a una serie di regole comunicative.

Ma quelle che compaiono sui treni e nelle stazioni sfuggono ad ogni classificazione. Abbiamo icone triangolari bordate in blu o in rosso o in giallo oltre ad un’unica icona tonda dal bordo blu. Perché la forma diversa? Per analogia con la segnaletica stradale, dovrebbe essere un divieto—ma non lo è. Nelle icone vediamo personaggi ricorrenti, come il “ladro” (contraddistinto da una mascherina—ma anche per i visitatori orientali i ladri hanno la mascherina, o è solo una convenzione occidentale?), il poliziotto (o è un ferroviere?) con berretto e distintivo, più una serie di personaggi anonimi che evidentemente rappresentano i passeggeri. Si potrebbe pensare che l’idea sia di avvertire i passeggeri della presenza di ladri e borseggiatori, ma manca la certezza di questo, visto che le icone non presentano altra spiegazione che il criptico Security Warning.

security-warning

Insomma, avrete già capito che non ci si capisce niente. Se è vero (ed è vero!) che l’atto comunicativo ha successo solo se viene compreso dal ricevente, qui siamo di fronte ad un fallimento di dimensioni epiche. Inutile domandarsi quanto sia costata questa inutile operazione, né quale ufficio di Trenitalia ne sia responsabile. Ci può veramente consolare il pensiero che ci sono posti di lavoro (in Trenitalia o presso ditte fornitrici) legati a operazioni demenziali come questa? Personalmente l’idea mi deprime.

Pensate l’ironia di un passeggero alleggerito del suo portafogli mentre attonito cerca di comprendere il significato dell’icona che ha davanti.

Mi congedo con questo pensiero, ma so che riprenderemo il discorso prima o poi. Ricordate: l’idiota continua ad agire da idiota e probabilmente sta covando qualche altra idea balzana da lanciare nei treni e nelle stazioni.

 

3 B’s

3 B’s

An EU official hangs the Union Jack next to the European Union flag at the VIP entrance at the European Commission headquarters in Brussels on Tuesday, Feb. 16, 2016. British Prime Minister David Cameron is visiting EU leaders two days ahead of a crucial EU summit. (AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)

Brexit

Matteo Renzi’s impassionate appeal did not work. I actually wonder how many people read the Italian PM’s article in the Guardian on the eve of the referendum. I also wonder who wrote it for him, because everybody knows his English is a mess.

So, the Leave faction won. Everything I despise about Britain and the British won.

Truth be told, they were never meant to be a part of Europe. Their innate tendency to play both ends against the middle hardly boded well for their long-term membership. Their ill-guided aspiration to be first among equals was also a stark reminder that Britain is an island—and island people always feel different in a condescending way.

I keep thinking of a not-so-friendly epithet the Germans have for the Brits: Inselaffen or Island Monkeys, although I know quite a few nice, straightforward British people. So, look at it this way, the monkeys won.

Bernie

Bernie Sanders, the only honest person in the US presidential race, just said he’ll vote for Hillary Clinton.

If I were a Sanders supporter, I’d Feel the Bern in my stomach and look for a convenient place to puke my guts out.
By so doing, Sanders intends to reunite the party. What he’ll end up doing instead is disgust and disgruntle all those who believed in him. All those voters who, disillusioned with Obama’s empty promises and failed presidency, rallied around old Bernie are now shell-shocked and wondering what happened to their standard-bearer.

He has vowed to vote for one of the most corrupt individuals ever to run for president. His fear is that a divided Democratic party will be weak against presumptive Republican candidate Donald Trump. I can’t help but wonder how many Sanders supporters will be jumping on The Donald’s bandwagon, instead.

Bergoglio

On his way to Armenia, the pope commented on the Brexit vote. [It’s]“the will expressed by the people”, he told the press. That’s another priceless papal platitude from pope Bergoglio. Yes, that’s almost verbatim the definition of a referendum. Well done, pope, you sure know your civics. I wish you would remember that part about the separation between church and state that you so often pretend to forget.

Merce avariata

Merce avariata

Clinton_Corruption_6_479x750Con l’implosione della campagna presidenziale di Bernie Sanders, restano in lizza per la Casa Bianca i due candidati dal più alto indice di “sgradimento”: Hillary Clinton e Donald Trump.

Donald Trump è un gradasso e un opportunista. Non è veramente preparato su nessuno dei temi più caldi del momento, dall’immigrazione clandestina alla politica internazionale. Ha diversi scheletri nell’armadio legati alla sua vita da imprenditore senza scrupoli e sono in molti quelli che nel partito repubblicano non lo considerano uno di loro. A lui, e ad altri candidati ormai decaduti, è stato affibbiato il titolo di RINO, che sta per Republican In Name Only e si pronuncia come la parola rinoceronte in inglese. Trump cerca consensi nei gruppi più disparati, dagli ultra-religiosi ai neri, ma le sue aperture nei loro confronti sanno tanto di espediente e non appaiono sincere. Ciò nonostante, il seguito che Trump incontra in vari strati della popolazione americana è molto forte perché il miliardario di New York è visto come uno spirito libero e non come uomo del sistema.

Hillary Clinton è corrotta e patologicamente bugiarda. Dai suoi esordi come avvocato agli anni passati come moglie del governatore dell’Arkansas fino ai due mandati presidenziali di Bill Clinton, agli otto anni come senatrice, all’incarico di Segretario di Stato conferitole da Obama, Hillary Clinton ha mentito spudoratamente senza preoccuparsi di essere colta in flagrante. E così le bugie sono diventate virali. Ora, nella fase decisiva della campagna presidenziale, continua a mentire sul suo uso illegale di un server di posta privato, sui soldi che entrano nella cosiddetta Clinton Foundation (una vera e propria associazione a delinquere), alla sfacciata vendita di influenza e favori. Oggi i suoi detrattori, di qualunque fede politica siano, si domandano se tutto questo le impedirà di arrivare alla Casa Bianca o se Obama continuerà a schermarla dagli attacchi più insidiosi. Dopotutto, Obama e la Clinton sono legati a filo doppio per varie losche vicende legate alla Libia e al Medio Oriente, e non dimentichiamo che il Dipartimento della Giustizia (cui fa capo l’FBI) riporta ad Obama ed è gestito da una sua fedelissima.

Viene spontaneo domandarsi come sia possibile che un paese come gli Stati Uniti d’America riesca alla fine a produrre solo merce avariata come candidati alla presidenza.

Mi ero posto la stessa domanda nel 2008, quando Obama era in lizza con McCain, e me lo domando ora.