security-warning-2Qualche anno fa ho dedicato un post alle idiozie della segnaletica nelle stazioni ferroviarie e pensavo di aver chiuso con l’argomento. Ma l’idiota resta idiota e, quel che è peggio, continua ad agire da idiota, per cui si rende necessario un aggiornamento sulle nuove idiozie. In occasione di ripetuti viaggi in treno ho da tempo scoperto delle misteriose icone di varie forme (triangolari e tonde) che appaiono nei vagoni e nelle stazioni e che i loro creatori hanno chiamato Security Warning scrivendocelo sopra. Tutti sappiamo che le icone, per essere comprese, devono contenere dei segni convenzionali che la gente riconosca e devono rispondere a una serie di regole comunicative.

Ma quelle che compaiono sui treni e nelle stazioni sfuggono ad ogni classificazione. Abbiamo icone triangolari bordate in blu o in rosso o in giallo oltre ad un’unica icona tonda dal bordo blu. Perché la forma diversa? Per analogia con la segnaletica stradale, dovrebbe essere un divieto—ma non lo è. Nelle icone vediamo personaggi ricorrenti, come il “ladro” (contraddistinto da una mascherina—ma anche per i visitatori orientali i ladri hanno la mascherina, o è solo una convenzione occidentale?), il poliziotto (o è un ferroviere?) con berretto e distintivo, più una serie di personaggi anonimi che evidentemente rappresentano i passeggeri. Si potrebbe pensare che l’idea sia di avvertire i passeggeri della presenza di ladri e borseggiatori, ma manca la certezza di questo, visto che le icone non presentano altra spiegazione che il criptico Security Warning.

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Insomma, avrete già capito che non ci si capisce niente. Se è vero (ed è vero!) che l’atto comunicativo ha successo solo se viene compreso dal ricevente, qui siamo di fronte ad un fallimento di dimensioni epiche. Inutile domandarsi quanto sia costata questa inutile operazione, né quale ufficio di Trenitalia ne sia responsabile. Ci può veramente consolare il pensiero che ci sono posti di lavoro (in Trenitalia o presso ditte fornitrici) legati a operazioni demenziali come questa? Personalmente l’idea mi deprime.

Pensate l’ironia di un passeggero alleggerito del suo portafogli mentre attonito cerca di comprendere il significato dell’icona che ha davanti.

Mi congedo con questo pensiero, ma so che riprenderemo il discorso prima o poi. Ricordate: l’idiota continua ad agire da idiota e probabilmente sta covando qualche altra idea balzana da lanciare nei treni e nelle stazioni.