Kim Jong il, il dittatore coreano che ha trascinato il suo poverissimo Paese in una corsa agli armamenti nucleari mentre la gente moriva di fame, si è spento il 17 Dicembre; l’annuncio è stato dato al mondo due giorni dopo, insieme alla notizia della probabile successione del figlio, Kim Jong un (nella caricatura), un ventottenne privo di particolari esperienze politiche, se non contiamo la recente nomina a vice di suo padre che è avvenuta, diciamo così, di default. Il genitore era a sua volta figlio del primo dittatore coreano (Kim il Sung) che aveva “creato” la Corea del Nord nel 1948 e scatenato la Guerra di Corea due anni dopo, invadendo il sud del Paese.

Insomma, la successione al potere in Corea del Nord avviene così da sempre e non c’è nessun motivo di cambiare una formula che funziona…

L’economia del Paese è meno del 3% rispetto a quella della Corea del Sud e milioni di persone sono morte nella carestia degli anni 90, mentre Kim Jong il aveva alle sue dipendenze un cuoco giapponese che curava sontuosi banchetti per l’intellighenzia coreana e i suoi ospiti. Ciò nonostante, l’annunciatrice della TV di stato piangeva oggi nel dare la notizia e la folla si è riversata in strada nella capitale Pyongyang, quanto spontaneamente non ci è dato sapere.

La follia criminale di un dittatore che mendica aiuti internazionali, minaccia di guerra il Paese confinante e sperpera le magre risorse della sua nazione in un programma di armi nucleari sarà perpetuata dal figlio? Niente di più probabile. Inizialmente, il giovane sarà coadiuvato da una giunta di “saggi” che governeranno la Corea del Nord mentre lui si farà le ossa nella difficile professione di statista.

Ma in quella dittatura stalinista votata al culto dei Kim, tutti gli perdoneranno volentieri qualche errore di gioventù. Il Paese è il più militarizzato al mondo, con 9,5 milioni di persone in uniforme su una popolazione di quasi 25 milioni. Il PIL pro capite non raggiunge i 1400 Dollari USA/anno. Per contro, la Corea del Sud ha quasi il doppio degli abitanti con un PIL di circa 24.000 Dollari USA pro capite.

A Sud del 38° parallelo, che separa le due Coree, la tensione è forte e il resto del mondo guarda con preoccupazione a questo sviluppo di fine anno.

Il 2011 ci ha portato la caduta di due tiranni (Ben Ali, Mubarak) e la morte violenta di un terzo (Gheddafi), ma la scomparsa di Kim Jong il lascia poco spazio per sperare nella distensione nei rapporti tra le Coree e nel miglioramento delle condizioni di vita dei nordcoreani.