A un minuto da casa mia si trova un parco pubblico che, specialmente in autunno e inverno, è poco frequentato e rappresenta per me una meta quotidiana nelle mie passeggiate con i cani.

Il parco è abbastanza ben tenuto e, pur ammontando a poco più di qualche ettaro, offre un paesaggio vario e interessante, con un paio di collinette alberate, un’ampia zona naturalistica e due stagni comunicanti su cui si affacciano dei salici lussureggianti.

Gli stagni sono abitati da colonie di anatre, una ventina di tartarughe e un airone cenerino.

L’airone si pianta sulle sponde di uno dei due laghetti e, imperscrutabile e statuario, passa le ore a sorvegliare l’ambiente che lo circonda. Le anatre solcano silenziose gli stagni per poi radunarsi sulle rive e sostare nell’erba.

All’apparire di umani (specialmente se accompagnati da cani) esse scivolano in acqua per mettere qualche metro di distanza tra loro e i visitatori. Non si sa mai.

Sono certo che anche l’airone le innervosisce un po’: un’anatra adulta è una preda difficile, ma i suoi piccoli no.

Col bel tempo, le tartarughe prendono il sole sul ciglio dell’acqua. Anche loro, in presenza di intrusi, si lasciano cadere nello stagno per poi riaffiorare con la sola testa e, a mo’ di periscopio, controllare quanto avviene tutto intorno.

La fauna del parco comprende anche delle grosse carpe (che a volte si intravedono mentre traversano lo specchio d’acqua), dei conigli e degli scoiattoli, che trovano rifugio nei cespugli appena qualcuno si avvicina.

I ritmi di questo piccolo habitat sono regolati dall’alternarsi di giorno e notte, dalle stagioni e, in ultima analisi, dalle abitudini primordiali delle varie specie che lo popolano. A meno di dieci chilometri dal centro di Milano, un microcosmo verde vive nella più assoluta tranquillità, avendo ormai archiviato i rumori del traffico, gli aerei che sorvolano il parco (ad alta quota i jet, a 200 metri i “paperozzi” dell’aeroclub di Bresso) e il baccano degli elicotteri.

Ogni volta che osservo la colonia di anatre, le sue abitudini e i suoi comportamenti di gruppo, provo un profondo senso di serenità, come se questi innocui animali me lo trasmettessero per osmosi.

Anche i miei cani, di solito pronti a puntare qualunque animale si trovino davanti, hanno imparato a ignorare le anatre e l’airone e si limitano a marcare il territorio, per loro un comportamento d’obbligo, al quale però anatre & c. sembrano del tutto indifferenti.