Poche ore prima della tragedia di Parigi, Barack Hussein Obama aveva decantato nella trasmissione Good Morning America il suo successo nell’aver “contenuto” l’ISIS.
Lo stesso tono trionfalistico l’aveva usato agli inizi dell’anno dichiarando che lo Yemen esemplificava il successo della politica antiterrorismo della sua amministrazione. Nel giro di poche settimane dall’annuncio, il presidente yemenita fuggiva dalla capitale, gli Stati Uniti chiudevano l’ambasciata a Sana’a mentre il paese cadeva nella guerra civile.
Lo scorso anno, mentre i notiziari segnalavano il dilagare dell’ISIS in Medio Oriente, Obama aveva deriso lo Stato Islamico definendolo “una squadretta di dilettanti”.
Torniamo ora ai fatti più recenti. Il 20 Novembre 2015, il Segretario di Stato americano John Kerry tenta goffamente in una conferenza stampa di rinforzare la fiducia nella strategia anti-ISIS di Obama citando come esempio la guerra ad Al Qaeda. Quest’ultima organizzazione, dice Kerry, è stata “neutralizzata”. Quasi contemporaneamente, però, un gruppo affiliato ad Al Qaida in Mali attacca l’Hotel Radisson Blue di Bamako uccidendo 21 persone.
Dobbiamo ora decidere se l’amministrazione Obama è un parafulmine che attira sciagure non appena dichiara i suoi successi o è una manica di imbecilli incompetenti che giocano con i fragili equilibri mondiali.
Io ho già formato una mia opinione ma non voglio influenzare quella di nessuno. Diciamo solo che non credo al malocchio (né ai parafulmini).
PS: Se è vero che le grandi menti pensano allo stesso modo, vale anche il contrario. Cioè, anche gli imbecilli affermano le stesse cose. Sia Obama che il Principe Carlo d’Inghilterra sostengono che all’origine della guerra civile in Siria ci siano i mutamenti climatici. Se il colorito di Carlo, un idiota di dimensioni cosmiche, lascia sospettare generosi consumi di superalcolici, il catalizzatore di Obama devono invece essere le canne.