Gavin Newsom, il governatore della California, ha appena allentato le restrizioni legate al Covid-19, mentre una petizione popolare per revocare il suo mandato ha già raggiunto 1,2 milioni di firme, appena 300.000 al di sotto del traguardo di 1,5 milioni da raggiungere entro il 17 Marzo.
Non è la prima volta che Newsom è oggetto di una campagna di richiamo, anzi è la sesta in due anni.
Inviperiti per le restrizioni del lockdown (che Newsom ha sfacciatamente trasgredito in più occasioni) i Californiani sperano di mandare a casa l’impopolare governatore di fede Democrat ed eleggerne un altro nei prossimi mesi.
Lo stato più ricco e popoloso d’America (40 milioni di abitanti) vuole finalmente riaprire i ristoranti e le attività commerciali, nonostante la gestione Newsom abbia posizionato la California all’ultimo posto per l’efficienza delle vaccinazioni anti-Covid, seguita a breve distanza dallo stato di New York, il cui governatore Cuomo è compagno di partito di Newsom e soffre di un analogo calo di popolarità.
In materia di pandemia, ambedue i governatori sono stati colti in fallo nascondendo le reali statistiche del contagio allo scopo di giustificare le misure restrittive adottate. (Tutto il mondo è paese.)
Chiaramente preoccupato per l’inarrestabile movimento popolare che vuole mandarlo a casa, Newsom ha quindi deciso di sollevare molte delle attuali restrizioni per salvare la poltrona.
Facendo seguito a quanto sopra, la Contea di Los Angeles (10 milioni di abitanti e un’area grande quanto l’Umbria e il Molise messi insieme) ha giusto riaperto le attività di ristorazione all’aperto, ma limitandone la capacità al 50%. E visto che il Super Bowl, la finale del campionato del National Football League, si terrà il 7 Febbraio, ha deciso di vietare l’accensione dei televisori nei locali.
L’idea balzana vorrebbe contrastare il fenomeno dei Super Bowl party, in cui gruppi di tifosi assistono alla partita al ristorante, ma non considera che in questa maniera—oltre a penalizzare la categoria dei ristoratori che è già allo stremo—si incentivano i party casalinghi, dove le restrizioni del 50% della capacità sono difficili da far rispettare.
Di vincoli stupidi, assurdi e controproducenti ne stiamo sperimentando anche in Italia, ma l’accanimento delle autorità californiane tocca probabilmente i vertici del ridicolo a livello mondiale.
A conti fatti, Newsom probabilmente finirà per liberare l’ufficio e uscirne con la tradizionale scatola di cartone contenente cimeli e oggetti personali. Ma da noi la rimozione di un governatore (cioè del presidente di una regione) è molto più complessa e si presta ai soliti giochi delle tre carte italici cui siamo purtroppo abituati ad assistere.