In Grecia hanno vinto i NO.
Ma che cosa hanno vinto?
- I bancomat continuano a centellinare Euro e le file di correntisti non sono diventate più corte di prima. Tra qualche giorno, se non si trova rimedio, le banche avranno finito i soldi e staccheranno la spina ai bancomat.
- Varoufakis se n’è andato. Aveva annunciato le dimissioni se avessero vinto i SI, ma evidentemente non c’era più posto per lui nemmeno dopo la vittoria dei NO. Tsipras lo ha fatto saltare come un fusibile per poter riprendere il dialogo con la troika UE, FMI e BCE che Varoufakis aveva irritato dal primo giorno.
Dopotutto, prestare soldi a uno spiantato e sentirsi dare del “terrorista” quando li rivuoi indietro può essere irritante. - Dice Tsipras che ha vinto la democrazia. Ma la democrazia è un concetto e i concetti non tremano per i risparmi che hanno messo in banca. Democrazia (la parola è greca, lo sanno tutti) vuol dire governo del popolo. Ed è il popolo, invece, che trema (e fa bene) per quella manciata di Euro che ha sul conto. E’ lo stesso popolo che, tramite i suoi rappresentanti democraticamente eletti, ha indebitato il Paese fino alla rovina e accettato il salvagente europeo 5 anni fa. Ora il popolo, che ha praticamente perso tutto, avrebbe vinto?
I sostenitori di Syriza e tutti quelli che hanno votato NO hanno vinto una serata di canti e balli in centro ad Atene, con i tamburi, i fischietti, le trombe da stadio e le bandiere. Come in tutte le belle manifestazioni della sinistra o quando l’Olympiakos vince lo scudetto. Chi ha votato NO lontano dalla capitale avrà visto la festa dalla TV di casa o al kafeneion. Peccato. In Piazza Syntagma avrebbe avuto la fortuna di incontrare Grillo, Vendola e altri ammiratori di Tsipras in trasferta ad Atene per brillare di luce riflessa e testimoniare che anche i falliti possono divertirsi.
Alla tipa che nella foto sventola con voluttà la bandiera greca darei appuntamento tra sei mesi. Ci vediamo a Plateia Syntagmatos ad Atene e ci prendiamo un caffè. Così mi dici esattamente che cosa hai vinto e che cosa ti ha portato il referendum inutile di Tsipras.
Aggiornamento dell’11/07/2015
Qualcuno mi aiuti a capire perché temo di essermi perso qualcosa.
Dopo aver “vinto” il referendum contro le misure di austerità, Tsipras ha fatto in extremis una serie di proposte all’Europa che somigliano fortemente a quel piano che aveva invitato i greci a respingere nemmeno una settimana prima. Al punto che, nel copia e incolla, qualcuno non si è accorto che comparivano ancora le date del documento precedente. Per i greci, le misure di austerità sono altrettanto se non più pesanti. E queste il parlamento le ha votate in poche ore, anche se in casa Syriza c’è un po’ di trambusto. Li capisco, anche loro hanno la sensazione di essersi persi qualcosa.
Il narcisista Varoufakis—che aveva promesso supporto totale al suo successore Tsakalotos—al momento di votare il piano in parlamento era assente. L’hanno fotografato poche ore prime mentre prendeva il traghetto per l’isola di Egina, dove ha una casa. Ubi maior…
La farsa greca fa ridere molti, ma milioni di persone nel Paese non la trovano affatto divertente. La Grecia è allo stremo e la povera gente non è mai stata così povera.
Chissà che pensano ora quelli che solo qualche giorno fa facevano i girotondi in Piazza Syntagma con le bandiere dell’OXI. Quelli che hanno vinto, per intendersi…Hanno detto di no ad un pacchetto di misure pesanti per vedersene imposto un altro più pesante (stavolta senza referendum).
La copertina di Panorama della scorsa settimana riassume per me in una sola parola il quadro che sto osservando. Ma la vicenda non è ancora chiusa.
Mentre gli “amici della Grecia” (Francia, Italia, Malta, Cipro) si sono dichiarati favorevoli al terzo salvataggio di Atene, il silenzio della Germania lascia pensare al peggio. Ma sarà veramente il peggio tagliare i cavi di ormeggio della Grecia e lasciarla andare per la sua strada con Syriza al timone? Qualcuno crede alla capacità (o alle intenzioni) di Tsipras di tener fede agli impegni con una coalizione che fa acqua da tutte le parti e la sua etica da saltimbanco? In altre parole, la comprereste da Tsipras un’auto usata? O la tanto celebrata moto di Varoufakis?