L’integrità e la competenza della stampa televisiva sono due fattori essenziali nella società moderna.
Per questo motivo abbiamo istituito il premio “Stampa Italiana: Figure di Riferimento”, il cui scopo era individuare all’interno della categoria dei giornalisti televisivi dei “modelli di ruolo” per tutti quelli che si affacciano ora alla professione o intendono farlo.
Il premio prevedeva la scelta di dodici personaggi e la solenne premiazione in una serata di gala.
Tra le migliaia di candidature ricevute (non dimentichiamo che in Italia i giornalisti proliferano) la giuria ha dovuto operare una scelta, tanto dolorosa quanto necessaria, per eliminare:
– I “marchettari”. Quegli operatori dell’informazione che, in cambio di favori, regali o vile contante, si vendono per pubblicizzare servizi e prodotti di qualche azienda.
– I “politici”. Quei giornalisti che, sulla base delle direttive di partito, prendono una notizia di agenzia e la rigirano a uso e consumo dei loro padroni politici.
– I “cialtroni”. Quelli che rimaneggiano materiale altrui e lo spacciano come farina del loro sacco. Tra questi ricordiamo i “finti inviati”, quelli che dall’estero fanno credere di riportare notizie di prima mano ma in realtà le leggono sui giornali locali e le riconfezionano.
– I “pressappochisti”. Quelli che, trattando argomenti complessi, ripetono sbagliando cose dette da altri senza sentire il bisogno di andarsi a leggere qualcosa sull’argomento.
– I “guru”. Quelli che passano per esperti in un determinato settore, ma in realtà appartengono a una o più di una delle categorie precedenti.
– I “raccomandati”. Quelli che, pur dimostrando zero talento, zero capacità di sintesi, zero cultura e zero presenza, appaiono sullo schermo TV per conto di qualche telegiornale.
– I “lettori”. Quelli che non sono capaci di guardare nella telecamera e declinare nemmeno le loro generalità senza l’aiuto di un foglietto sul quale c’è scritto tutto
– I “periferici”. Quei corrispondenti locali che vivono negli angoli remoti del Paese e non compaiono mai in TV. Poi, complice un disastro o un evento imprevisto nella loro zona, si ritrovano davanti alle telecamere e, per l’emozione, non parlano nemmeno l’italiano.
Al termine del processo di eliminazione, i giudici si sono ritrovati con un solo giornalista rimasto e, visto che era pure un tipo simpatico, hanno disdetto la cena di gala se lo sono portato in pizzeria.