Propongo che il verbo valutare venga radiato dalla lingua italiana.
È diventato infatti fiancheggiatore di un classico tratto del carattere nazionale: l’incapacità di prendere una decisione o di impegnarsi dando una risposta chiara.
Il bello del verbo valutare è che, avendo un tono più serio e importante di verbi analoghi come pensare o riflettere, imprime una certa ufficialità alla frase.
Espressioni come “Ci devo pensare” o “Vorrei riflettere”, che per anni erano andate benissimo, sono ormai considerate patrimonio della gente semplice, anzi sempliciotta. L’Italiano ha imparato dall’autorità che più parli complicato e più diventi autorevole.
Allo stesso modo, la risposta. “Non lo so”, un’onesta frase che ha funzionato bene per secoli, è vista ora come un’ammissione di ignoranza. Meglio quindi fare fumo con il verbo valutare. (Voci di corridoio dicono che anche il verbo ponderare stia raccogliendo forti consensi, ma riparliamone fra cinque anni.)
Vediamo ora qualche esempio:
D: Venite al mare con noi domani?
R: Stiamo valutando.(Leggi: se non ci invitano amici più simpatici, ci tocca venire con voi.)
D: Direttore, siamo a fine Luglio. Ha stabilito i giorni di chiusura aziendale in Agosto?
R: Devo ancora valutare. (Leggi: me ne ero completamente dimenticato.)
D: Scusi, lei crede in Dio?
R: Mah, lo sto valutando. (Leggi: non mi voglio sbilanciare.)
D: Comandante, perché stiamo precipitando?
R: Sto valutando la situazione.(Leggi: non ne ho la più pallida idea.)
D: Allora la compri quella moto?
R: Sto valutando. (Leggi: non ho i soldi.)
Il verbo decidere, invece, è stato ormai defenestrato a furore di popolo. Si è scoperto infatti che decidere ha una notevole connotazione di finalità, per esempio: “Ho deciso!” (cioè: non ci posso più ripensare).
Gli Italiani del terzo millennio, stressati, confusi e schizzati, sono un popolo di indecisi cronici.
Se già la scelta di una corsia sull’autostrada si rivela molto sofferta, immaginatevi una decisione vera e propria quali traumi potrà comportare!
No, valutare è il verbo giusto per chi ama parlare, ma senza impegno.
D: Cara, tu mi ami?
R: Devo valutare.