Nonostante le sue dimensioni contenute, il Pianeta Palla esercita una strana attrazione gravitazionale nei confronti del Business English più gergale. Sicuramente lo sport è una grande fonte di analogie, con una miriade di metafore condivise e il cui significato è immediatamente chiaro all’interlocutore, dato che si tratta in maniera statisticamente preponderante di individuo maschio e frequentatore degli stadi. Sfortunatamente, quando noi abbiamo a che fare con degli Americani, le loro espressioni più colorite derivano da due sport che da noi sono poco diffusi: baseball e American football, il che ci pone in una situazione di discreto svantaggio nel cogliere al volo il significato di certe similitudini.
Mi riferisco a frasi del tipo: “He dropped the ball”, “He picked up that ball and ran with it”, “He threw me a curve ball” o ancora più misteriosamente (data l’assenza materiale della palla) “It came out of left field”.
La diffusa espressione “playing hardball” nasce nel mondo del baseball, in contrapposizione alla variante del gioco nota come “softball” e che fa uso di una palla appena più morbida. Il suo significato è chiaramente “fare sul serio” o “giocare duro”.
Ma non basta, gli sport da rotolamento non si fermano qui. “Standing behind the 8-ball” viene infatti dal biliardo e denota una situazione di estremo svantaggio.
L’espressione tanto criptica quanto diffusa “to play ball” non è tuttavia attribuibile a qualsiasi sport basato su una palla. Essa deriva infatti dall’esortazione Play ball! che tradizionalmente segna l’avvio delle sole partite di baseball.
“Touching base”, anch’essa un’espressione mutuata dal baseball, appartiene a quelle misteriose metafore sportive in cui la palla non compare nemmeno. L’altra espressione “Three strikes, you’re out” assume oggi sfumature che trascendono il suo significato originario mutuato dal baseball: al terzo “strike”, che per semplicità chiameremo palla mancata, il battitore è fuori e viene sostituito da un altro.
La frase “alla terza che mi combini sei fuori” oggi non identifica soltanto l’individuo che, al terzo grave errore, farà bene a cercarsi un altro lavoro. A seguito di recenti leggi promulgate in più stati USA, chi si renda ripetutamente responsabile di gravi crimini (ecco spiegati i 3 strike) viene condannato d’ufficio all’ergastolo o a pene detentive molto lunghe. Per ora, tuttavia, i reati commessi dai “colletti bianchi” non rientrano nel campo di applicazione di queste leggi.
Ma torniamo alla superficie misteriosa del Pianeta Palla. Chi non si è mai grattato il capo sentendo un Americano pronunciare l’espressione: “this is a ball-park figure” o “gimme a ball-park estimate”?
Qui siamo sempre nel magico regno del baseball, che (insieme a God, Country, Mom and Apple pie) è uno dei valori fondamentali della società USA. L’espressione si può tradurre con “stima approssimata” o con l’avverbio “spannometricamente”, che appartiene al nostro striminzito patrimonio di gergo aziendale.
L’origine dell’espressione altro non è che il calcolo “a occhio” del numero di spettatori presenti in uno stadio di baseball.
Lo sparuto contingente di frasi pallocentriche di derivazione anglo-australiana è capeggiato da “it’s (just) not cricket” (che significa “non è regolare”, “è inaccettabile”), con un ovvio riferimento a quel misterioso e soporifero gioco inventato dagli Inglesi e al quale essi vengono sconfitti con disarmante regolarità dai Pakistani.
But this is a whole new ball-game…