Grazie alla rotta polare, il volo speciale della World Airways riesce a fare Monaco-Anchorage senza scali. Anche se l’aereo è un gigantesco 747, in turistica il viaggio è scomodo ed eterno; arriviamo malconci e sbandati per la differenza di fusi orari.
Giusto il tempo di noleggiare un’auto in aeroporto e cercare un motel per buttarsi sul letto a pelle di leone sperando di dormire.
Giusto il tempo per rendersi anche conto che in Alaska i prezzi di tutto sono più cari che nei Lower 48, come vengono chiamati il resto degli Stati Uniti continentali.
In Alaska si respira ancora aria di frontiera, quello spirito pionieristico che spinge l’uomo a insediarsi in luoghi dal clima ostile. Curiosamente, l’Alaska conserva ancora nella composizione della sua popolazione un retaggio dei tempi eroici: ci sono più uomini che donne e questo distacco è il più alto degli USA. La seguono in classifica stati poco urbanizzati come Nevada, Colorado, Wyoming, Utah, Idaho e, a sorpresa, Hawaii.
La gente è cordiale ma sbrigativa. Non si tratta della fretta e della proverbiale ruvidità degli abitanti della Grande Mela e anche la cordialità è diversa, per esempio, dalle maniere impeccabili e un poco retrò del Sud degli Stati Uniti.
Gli abitanti dell’Alaska sono uniti dalla solidarietà innata di chi vive in un ambiente duro e poco accogliente. Quanto all’uso del tempo, finché fa bello, meglio utilizzarlo al massimo e senza sprechi.
Siamo in Agosto e la stagione turistica volge al termine. La Golden Rule di chi visita l’Alaska è prepararsi a trovare il tempo più freddo di una stagione rispetto a quanto indichi il calendario (primavera o autunno se si va in estate, inverno se si va in primavera o in autunno).
Ieri il Monte McKinley era coperto dalle nuvole. Con i suoi 6.194 metri la “Grande Montagna” (o Denali nella lingua dei nativi) ha un suo microclima e a volte la sua cima resta nascosta per giorni.
Oggi però c’è una giornata splendida e la montagna si vede chiaramente, stagliata contro il blu del cielo.
Arriviamo a Talkeetna, un villaggio di 500 anime al confine meridionale del Denali National Park da cui partono tutte le spedizioni per il McKinley. All’aeroporto ci dirigiamo verso l’hangar di Hudson Air Service, una ditta familiare di lavoro aereo che organizza voli turistici e di supporto ai campi base degli alpinisti.
Il volo durerà un’ora e ci porterà intorno alla montagna e attraverso la Great Gorge del Ghiacciaio Ruth. Non potremo sorvolare la cima, perché il piccolo monomotore Cessna non è pressurizzato, ma il giro ci farà ammirare la bellezza di questo monte e dell’immenso parco naturale che lo circonda.
Scendiamo dall’aereo galvanizzati dall’incontro ravvicinato con questo colosso silenzioso. Ma la splendida giornata di sole non deve ingannare, Denali è una montagna che ha le sue regole e chi non le rispetta muore. Gli abitanti dell’Alaska lo sanno e hanno un rapporto sano con il territorio aspro che li ospita e con il tempo spesso inclemente.
Il nostro pilota, un tizio che atterra sui ghiacciai ma non se la tira per niente, ci saluta. Avete indovinato: cordiale ma sbrigativo.