Vieques è poco più di un sasso che spunta dal mare a Est di Portorico e, insieme alla vicina Culebra, appartiene a questo Stato “volontariamente associato” agli USA, una situazione che sembra scontentare tutti, sia i sostenitori che gli oppositori dell’adesione completa e definitiva agli Stati Uniti d’America.
Insieme a Culebra e altri scogli adiacenti, Vieques fa parte delle Isole Vergini Spagnole e buona parte del suo territorio fu acquistata della marina americana durante la Seconda Guerra Mondiale. Decaduta l’importanza strategica dell’isola quale base navale, la US Navy continuò a utilizzare Vieques come poligono di tiro, nonostante le proteste degli abitanti.
Negli anni, la marina ridusse gradualmente la sua presenza sull’isola e foraggiò generosamente la popolazione per compensarla del disturbo, fino al suo ritiro completo nel 2003.
Alle manifestazioni di protesta per sfrattare gli Americani, seguirono puntuali le rivendicazioni legate alla perdita dei posti di lavoro di tutti quegli abitanti di Vieques che erano impiegati alla base. Il risultato fu che sull’isola piovvero ancora altri milioni di dollari federali.
Oggi a Vieques sono pochi a lavorare veramente e quei pochi non brillano per la voglia di fare.
L’isola è quanto di più “autentico” si possa trovare nei Caraibi. Non ci sono grandi alberghi e mancano anche quelli piccoli. L’aeroporto a Isabel Segunda è una striscia asfaltata di poche centinaia di metri e vi atterrano solo piccoli aerei a elica.
Lo sviluppo turistico di Vieques è ancora a livello embrionale e chi va alla ricerca di spiaggette deserte e zero vita notturna farà bene ad affrettarsi. Una rapida ricerca su Internet permette di identificare le opportunità di soggiorno disponibili sull’isola.
Per raggiungere Vieques, si vola su Portorico e si prosegue con un piccolo bimotore a elica della Vieques Air Link o altre mini compagnie aeree locali. Come alternativa all’aereo, è possibile proseguire in taxi dall’aeroporto di Portorico fino al porto di Fajardo, sulla costa orientale dell’isola, per prendere un traghetto che raggiungerà Isabel Segunda in circa un’ora.
All’arrivo occorre noleggiare un’auto. Ci sono diverse ditte di autonoleggio che offrono una ristretta gamma di veicoli, tra cui anche 4×4, tutti rigorosamente malconci. In compenso, i prezzi sono molto abbordabili. Senza un veicolo non potrete visitare Vieques, esplorarne tutte le spiagge e lasciarvi contaminare da quella voglia di far niente che nella popolazione locale ha raggiunto livelli epidemici.
Ma se cercate un’isola caraibica dove sia ancora possibile trascorrere una giornata in spiaggia senza vedere un’anima e trovarsi a dividere la striscia di sabbia con dei cavallini bradi che sbucano dalla macchia per brucare le foglie, non conosco un altro posto come questo.