Uno dei miei autori preferiti è James Lee Burke, che ha ambientato gran parte dei suoi libri in Louisiana, nella cittadina di New Iberia, che si trova a circa due ore a Nord-Ovest di New Orleans. L’abitato di New Iberia segue il corso tortuoso del Bayou Teche, un fiume che qualche migliaio di anni fa era il ramo principale del Mississippi e che ora è un placido canale di acqua marrone-verdastra che sfocia nel Golfo del Messico a Ovest di New Orleans e dell’attuale foce del Mississippi.
I libri di Burke descrivono questa placida cittadina dalla storia tormentata di due secoli e sono popolati da personaggi altrettanto complessi e prigionieri del passato. Le vicende trattano di crimine e corruzione dei giorni nostri, ma affondano le loro radici indietro nel tempo e si ricollegano a eventi come lo schiavismo, la guerra di secessione, la segregazione razziale e, in tempi più recenti, alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Leggendo la prosa aulica e fortemente evocativa di Burke, sembra di respirare l’aria calda e umida di New Iberia, si intravedono le nuvole scure che si raccolgono sul vicino Golfo del Messico per scaricare fulmini e piogge torrenziali. Ovunque nelle sue pagine sembra di cogliere anche gli odori tipici di questo clima subtropicale, effluvi forti come la flora lussureggiante di questa terra e l’acqua stagnante delle paludi sanno produrre.
Dopo aver letto oltre dieci dei suoi libri ambientati a New Iberia, ho finalmente avuto occasione di visitare la cittadina. Proveniente da Houston e diretto a New Orleans, ho lasciato la Interstate 10 a Lafayette e ho preso la statale 90 verso sud. In breve entravo nella New Iberia Parish. Quella che nel resto degli USA è una contea, in Louisiana prende il nome di “parrocchia”, per via delle suddivisioni amministrative coloniali introdotte da spagnoli e francesi in tempi anteriori alla cessione della Louisiana da parte di Napoleone (1803).
Si trattò, per inciso, di uno dei più colossali affari immobiliari della storia. La Louisiana oggetto della cessione agli USA comprendeva il territorio di 15 degli attuali stati americani, per un totale di oltre due milioni di chilometri quadrati e si estendeva dal Golfo del Messico al Canada. A un costo di soli 15 milioni di dollari, gli Stati Uniti di allora raddoppiavano di fatto le loro dimensioni da un giorno all’altro.
In dollari attuali, l’enorme territorio così acquisito fu pagato poco più di $1 per ettaro.
Il centro di New Iberia è fatto di edifici storici ben tenuti che ricordano da vicino l’architettura del Quartiere Francese di New Orleans, con i loro due piani e i balconi in ferro battuto. Il sole è caldo e l’aria è umida. Siamo ai primi di Gennaio e ci sono 24 gradi.
Parcheggio l’auto sulla East Main, la via principale, scatto qualche foto e mi avvicino a piedi al Bayou Teche. A destra, verso valle, vedo il ponte mobile sul Bayou, che figura spesso nella trama dei romanzi di Burke. Sull’altra sponda del corso d’acqua corre la Front Street con le sue case immerse nel verde.
La cittadina è silenziosa, il traffico moderato e a tratti inesistente. Ne assorbo i colori e gli odori prima di rimettermi alla guida verso New Orleans. Da oggi in poi, l’ambientazione delle storie di James Lee Burke mi sarà ancora più familiare e la sua prosa, già ricca di suggestioni sensoriali, mi riporterà subito alla mente questo angolo poco noto della Louisiana che gli fornisce ispirazione e scenari da venticinque anni.